NuclearINK: a diy story

Premessa: NuclearInk era una serigrafia autoprodotta attiva dal 2012 al 2017 nel modenese, principalmente stampavo magliette e toppe per gruppi punk e collettivi. Momentanemente non stampo più ma mi sembra interessante lasciare questa testimonianza: il tutorial per costruire una giostra serigrafica. Quando lo pubblicai nel 2013 non si trovava molto su youtube e internet e le giostre economiche erano comunque fuori portata per le mie tasche, in molte persone si stupirono fosse possibile costruirsi da soli uno strumento del genere. Spero che a qualcuno possa servire per cominciare a stampare e che si entusiasmi per questa tecnica come lo fu per me.

Zanna • 2020 

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Giostra Serigrafica

Giostra Serigrafica

INTRODUZIONE

L’idea iniziale era quella di costruirmi un piano di stampa per fare magliette, una cosa semplice ma che funzionasse bene per evitare di passare giornate a bestemmiare con telai e stampe sbavate. Avevo qualche settimana libera da impegni e mi son messo sotto a fare ricerche e studiare cose che avevo dimenticato col tempo. In pochi giorni però il progetto si è trasformato in un tavolo rotante in legno con ganci molle e pinze inspirato ad alcuni video visti su youtube di gente che aveva costruito in casa giostre per quadricromia…in una settimana ho fatto il mio progetto. Al termine di questa settimana trovo casualmente un sito dove viene spiegato passo a passo come costruirsi un tavolo serigrafico in legno…dopo due bestemmie, ho rielaborato tutto secondo quello che mi serviva, ho convertito tutte le misure del progetto americano da pollici a centimetri e sono uscito alla ricerca di materiali. ListelliSu questo argomento sarebbe da aprire una parentesi molto lunga…mi limiterò a dire che l’autoproduzione è funzionale in relazione alle vostre capacità manuali e al vostro ingegno. Quindi un progetto del genere può essere fatto in legno, acciaio, ghisa, titanio, cioccolato o terracotta…il punto sta nel prendere confidenza con la vostra ambizione e quanto tempo e soldi avete da investire. Detto questo io, sia per esigenze personali, sia perché non mi piace comprare cose a caso, ho cercato di spendere il meno possibile documentando le mie ricerche, lo sviluppo e la realizzazione del tavolo serigrafico. Dato che non so saldare ho scelto la via più economica, il legno. Per trovare listelli e travi consiglio di andare in qualche falegnameria o forniture per l’edilizia, evitate i supermercati tipo Obi che i prezzi lievitano consistentemente a meno chè non trovate delle offerte. Inoltre se chiedete di dare un’occhiata negli scarti spesso trovate travi, assi e pezzi grezzi di legno che potranno servirvi durante la costruzione del tavolo, io c’ho riempito la macchina… Qui ho comprato due tipi di listelli, ma fondamentalmente il 90% della struttura è fatto di listelli larghi 9 cm e alti 4,3 cm. Me li hanno venduti lunghi 4 metri l’uno ed era la misura più simile a quella del mio progetto iniziale.Tutte le misure di qui in avanti saranno in relazione a questo tipo di listello…quindi se trovate listelli diversi, mi spiace, ma dovete un minimo rivedere le misure. Forse questa guida non sarà rivoluzionaria ma, dopo diversi giorni di ricerche, posso garantirvi che non esistono tutorial del genere in italiano. Non è tanto la lingua lo scoglio quanto non sapere mai se i materiali che vedi nei video fatti da un americano siano effettivamente reperibili ed economici. Quindi ecco qui di seguito istruzioni, tutto quel che ho speso, dove l’ho preso e come l’ho assemblato.

Progetto del tavolo

Progetto del tavolo

DAY 1

Piano di lavoro: guanti, metro, listelli, seghetto alternativo, levigatore, viti, avvitatore, stereo!

Piano di lavoro: guanti, metro, listelli, seghetto alternativo, levigatore, viti, avvitatore, stereo!

Comincia presto la prima giornata di lavoro, tempo di preparare il piano di lavoro e avere a portata di mano tutti gli strumenti che mi servono. Forse è il primo giorno caldo dopo due settimane di piogge e vento e le ore passano piacevoli…Comincio col costruire il tavolo, la base su cui poggerà la giostra. E’ un po’ di tempo che non accendevo seghetti, trapani e avvitatori, e ci metto un po’ a trovare un sistemazione comoda e le prime travi vengono una merda…ma comincio proprio con questo dato che le misure non devono necessariamente essere al centimetro e la fattura può risultare anche un po’ più “grezza”. Uso uno strumento da falegname che serve per mettere in squadro il taglio, immagino che quelli professionali siano di materiale robusto e la lama possa tagliare anche dentro ai tagli del “registro”, questo invece è costato 4.99 € all’Obi (compreso di sega!!) e quindi se provi a continuare a segare il legno finisci per segare anche la plastica blu dell’attrezzo…capito questo di qui in avanti però sarà molto utile per solcare la traccia precisa che vado a seguire con il seghetto alternativo. Buona norma dopo aver tagliato ogni pezzo è quello di levigarlo con la carta vetrata. Io ho un levigatore elettrico, non costano tantissimo e in offerta se ne trovano anche di molto economici (dai 20€ in sù mi pare). Anche questo strumento non è indispensabile ma in 30 secondi fa il lavoro di 10 minuti di levigatura a mano. Questo passaggio ve lo consiglio dato che poi i singoli pezzi di legno diventano più “morbidi”, sono più belli da vedere e non vi lasceranno più schegge sulle mani.

Attrezzi e progetto

Attrezzi e progetto

Per avvitare i pezzi uso viti da legno lunghe grossomodo 5 Cm e un avvitatore paleolitico che però fa il suo lavoro, di quest’ultimo, se siete proprio squattrinati e non ce l’avete in casa, potete anche farne a meno ma avvitare viti da 5cm tutto il giorno è un lavoraccio e rischierebbe di mandare tutta la vostra energia e i vostri buoni intenti in fumo (nel senso che usereste la legna come combustibile e addio serigrafia)…Parto alla grande ma dopo poco mi accorgo che il mio progetto era stato fatto per travetti da 5 Cm di larghezza mentre io ho travi larghe 4,3 cm, quindi devo al volo riprogettare le distanze per far sì che la parte superiore del tavolo possa ospitare il piano di 60x60cm, risvito tutto rimonto tutto due volte prima di trovare le misure giuste…. Ma il magico mondo del faidatè è come andare in bicicletta e nel giro di un’oretta mi sento ormai un carpentiere pronto a costruire catapulte. Avvitare la struttura in realtà è abbastanza semplice, la parte più complessa di questa parte del lavoro è segare le due travi che fanno da diagonale alla parte laterale del tavolo. Non ho misurato l’angolo di taglio, ho solo appoggiare l’asse e fatto due segni con il lapis, ma alla fine il risultato è decente e si incastrano bene. Ok, la struttura è conclusa!

Al volo però mi viene un’idea per rendere più carina la base del tavolo e faccio dei tagli arrotondando l’estremità. Ora bisogna passare a tagliare il piano del tavolo. Ho comprato una tavola di multistrato da OBI 60x125cm, 19 € di spesa, non sono pochi, ma, come vedrete, con queste misure ho ottenuto tutti i piani utili al progetto e in falegnameria me ne volevano vendere uno troppo grande per il mio scopo. Taglio quindi il piano 60x60cm. e lo fisso. Mi accorgo però che come tavolo non è molto stabile nonostante i legni grossi…il problema è che le travi usano la vite come perno e quindi ruotano lievemente su sé stesse, basta piantarne un altro migliaio in giro per ogni angolo del tavolo e la struttura diventa solida come fosse di cemento. Quindi consiglio caldamente di non risparmiare sulle viti!

Multistrato

Multistrato

NOTA: L’amico Matteino mi fa notare che se avessi usato trapano e viti con bulloni invece che viti da legno forse sarebbe stato un buon investimento per il futuro. Quindi se pensate possa esservi utile in un secondo momento smontare il tavolo seguite questo consiglio (tenete conto che viti e bulloni costano un po’ di più di viti da legno)

taglio dei piedi

taglio dei piedi

abbonda con le viti

abbonda con le viti

il tavolo è finito

il tavolo è finito

Ora comincia la realizzazione della parte vera e propria del tavolo serigrafico e qui bisogna rimanere concentrati perché più le misure sono precise meno imprecherete in corso d’opera. Comincio con l’asse frontale che servirà a fare da guida al piano su cui vengono messe stoffe o altri materiali da stampare. Taglio quest’asse 85 cm e la fisso dalla parte dei piedi del tavolo a 15 cm dal bordo. Anche qui abbondate con le viti perché in questi 15 cm si concentra tutta la tensione che farete sul piano di stampa. Utilizzate un paio di viti molto più spesse di quelle che state usando (preventivamente forate con il trapano, con una punta da legno appropriata, un foro più piccolo della vite in modo da facilitare la sua entrata ed evitare crepe). Per rendere ancora più stabile l’asse tagliate in pezzo di legno come nell’immagine.

Sempre dalla tavola multistrato ricavo due quadrati identici da 30 cm di lato. Ora devo intagliare un ottagono….non ho compassi e uso una corda legata ad un lapis. Se partendo da ogni angolo tracciate delle mezzelune trovate velocemente i punti dell’ottagono e il risultato è uno schizzo che sembra la croce di ferro al collo di Darby Crash. L’ottagono deve poggiare su una base quadrata sempre di 30 cm di lato. Per poter ruotare su sé stesso ha bisogno di un dispositivo meccanico a cuscinetti. Questo pezzo è stato il più difficile da trovare, dopo mille ricerche e progetti per usare teste ruotanti di sedie da ufficio, ruote e taglieri dell’ikea ho trovato su ebay un componente chiamato Lazy Susan Bearing (15 cm), creato apposta per necessità del genere. E’ sottilissimo, robusto e costa tra i 10 e i 15 € su ebay. Questo marchingegno infernale è l’unica parte che non trovate né in ferramenta né in negozi specializzati in componenti meccanici, forse riuscite a ingegnarvi  e potrebbero bastare solo viti e bulloni, ma per una cifra così bassa io ve lo consiglio, il risultato è praticamente identico a qualsiasi giostra professionale. Il passaggio successivo consiste nel fissare la testa rotante all’ottagono e alla base di legno…in questo momento mi son sentito un po’ stupido…le due lamiere distano tra loro pochi cm e avvitarle dall’interno sul piano ottagonale è decisamente impossibile, dopo una decina di minuti di grattacapi ho escogitato una soluzione che non so se sia molto intuitiva e comprensibile e sopratutto ho la sensazione che ci sia un metodo molto meno cervellotico e funzionale…comunque io ho fatto così: ho fissato la lamiera sotto alla base quadrata, in prossimità delle X ho fatto dei fori con una punta da legno abbastanza grossa che potesse contenere la testa delle viti. Ribaltando il piano ho fatto in modo che le viti entrassero nei fori dell’altra parte di lamiera, e ho appoggiato tutto con molta cura sull’ottagono, stando molto attento che le viti non uscissero e che le due basi di legno fossero in squadro. Con un cacciavite lungo sono entrato dai fori precedentemente fatti ed ho avvitato la lamiera all’ottagono. Per verificare che il meccanismo funzioni bene vedete se a ruotare l’ottagono i lati si distanziano troppo da quelli della base quadrata, in questo caso vuol dire che avete avvitato la testa ruotante non centrale alla base.

Ho aggiunto tre “scarti” per pareggiare la giostra con l’asse di stampa. (Ottagono visto da sotto)

Ho aggiunto tre “scarti” per pareggiare la giostra con l’asse di stampa. (Ottagono visto da sotto)

Fissate la parte appena costruita al tavolo. Questo sarà la vostra giostra che vi permetterà di avere a disposizione 4 braccia rotanti e quindi 4 telai serigrafici a disposizione sullo stesso banco di stampa. L’ottagono deve essere in linea con l’asse di stampa quindi per pareggiarlo ho avvitato 3 “scarti” lunghi 30 cm in modo da rialzare la base. Procedo creando le “guide” cioè due legni verticali che posizionati al bordo del tavolo daranno la posizione corretta ai braccetti. Io li ho rinforzati con delle L di metallo.

Giostra

Ora è il momento di tagliare questi braccetti (22 Cm), a cui fisso delle cerniere di metallo. Su questo componente non consiglio di risparmiare perché credo ne vada della longevità del macchinario. Io ne ho comprate di quelle che si dividono in due sfilando il perno centrale. Al momento dell’acquisto non avevo bene idea a cosa mi sarebbero potuti servire ma ora ben chiaro che avrò la necessità in futuro di creare braccetti nuovi (più lunghi magari oppure che reggano cappe flash per asciugare il colore) e questo componente smontabile renderà tutto più semplice. Ai braccetti fisso anche due alette. Queste dovete fissarle con viti lunghe piantate in maniera obliqua. Piantatene almeno due per ala dato che in questa posizione verranno fissati i ganci e le molle e se c’è solo una vite a reggere le alette al braccetto finisce che ruotano su sé stessi (garantito perché mi è successo subito). Per posizionare gli occhielli date un’occhiata alle immagini. Collegando molla e gancio testate se avete posizionato bene tutto. Io ho fatto un po’ di sbagli e prima di trovare la soluzione giusta ho riavvitato sia i registri guida sia gli occhielli almeno 2 o 3 volte. Gli errori che possono essere fatti sono che le molle sbattano contro le guide e quindi il movimento del braccio non arriva alla fine, oppure se posizionate gli occhielli in maniera sbagliata quando abbassate il braccio le molle ve lo risparano indietro….mentre il gioco è che le molle tengono in tensione il braccetto e quando lo abbassate ve lo schiacciano in posizione orizzontale, perché questo avvenga bisogna che gli occhielli frontali siano posizionati più bassi (rispetto all’asse) di quelli dell’ottagono. L’assetto giusto io l’ho trovato in corso d’opera e aggiungo foto (non cronologiche) per fare evitare gli stessi errori.

A questo punto bisogna creare un “fermo” che tenga i braccetti in tiro quando non sono abbassati. Il progetto prevedeva di fare un semplice piano quadrato (35x35cm) rialzato rispetto alla base…io ho voluto abbellire la cosa e ho fatto un contenitore incollando e avvitando 4 listelli su ogni bordo del piano di multistrato (sempre lo stesso rimasto). Almeno sarà utile a qualcosa…fissate alla base rotante 4 di pezzi di travetti (io ho usato degli scarti) alzandovi quindi di 9 cm, a questo io ho fissato dei pezzi di multistrato tagliati per formare un ottagono su cui reggerà il contenitore precedentemente fatto.

Sono quasi le 9 di sera. Non ho pranzato e non ho praticamente fatto pause ma il tavolo, almeno per quanto riguarda le meccaniche, è concluso in una sola giornata di lavoro!

Playlist

Abrasive Wheels – “Best Of”
Active Slaughter – “Smash HLS”
Cramps – “Off the bone”
John Lee Hooker – “Get Back Home”
Kraut – “Complete Collection”
Inepsy – “City Weapons”
Against Me! – “Reinventing Axl Rose”
Social Distortion – “Hard Rhymes and Nursery Times”
Us Bombs – “The World”
Lipcream – “Kill Ugly Pop”

DAY 2

Naturalmente oggi piove e lavorare sotto al portico al freddo non è il massimo, ma sticazzi… Nella mattinata finisco due ritocchi alla struttura montata ieri e testo che tutti i braccetti funzionino bene….funziona tutto alla grande. Ora comincio a dipingere il legno. Questo passaggio non è obbligatorio ma l’impregnante oltre a rendere più figo il legno serve anche a preservarlo meglio. Io ho comprato un pregante a cera color noce scuro, ne ho preso tanto perché era in sconto (25€ ) e mi serve anche per le cornici dei telai. Se dovete darlo solo sul tavolo basta un confezione piccola. Ho fatto due foto a dei pregnanti che avevo in casa, questi sono naturali e costano meno di 10 € l’uno…Praticamente ho impiegato tutto il giorno a verniciare. Sulla latta consigliano di dare 2 mani, ma vi consiglio di abbondare, questi legni grezzi assorbono molto il colore ma già con 3 mani cominciano a scurirsi e dopo qualche ora il risultato è fighissimo. Ora il tavolo sembra una macchina medioevale delle torture…Fra una mano e l’altra vado da un fabbro che mi consiglia mio padre. Gli spiego al volo quello che sto facendo, gli faccio vedere due foto e uno schizzo e insieme si progetta in quattro e quattr’otto le estremità dei braccetti, cioè le morse che andranno a reggere i telai. Questa parte ci tenevo fosse di metallo. Come tutte le parti mobili del mio progetto voglio che sia il più robusto possibile. In ferramenta avevo trovato praticamente tutto per farmelo da me ma le lamelle di metallo e i morsetti comunque costano parecchio, quindi ho deciso di far saldare due pezzi grezzi a chi lo sa fare, così da avere una roba più solida…se voi conoscete qualcuno che salda e filetta rompetegli i coglioni perché conviene! In realtà non so se il fabbro ha capito tutto tutto e non riesco a togliermi la paura che possa sbagliare qualcosa rovinandomi i braccetti che gli ho lasciato…è un uomo buffo, basso e grasso e respira forte con le mani di chi è tutta la vita che lavora sodo…mi sta simpatico e gli do fiducia!

Giostra

Playlist

Little Walters – The Essential
Frank Turner – England Keep my bones
Omega Tribe – No love Lost
Plasmatics – New Hope for the Wretched
Pogues – Hells Ditch
Psycho Negatives – Suburban City Rockers

DAY 3 

Aspettando novità dal fabbro comincio a pensare a come utilizzare lo spazio che c’è fra le gambe del tavolo. Lasciarlo così mi sembra una cazzata. Con le assi che mi sono rimaste faccio un primo piano. Misuro che sarà perfetto per contenere telai 50x40cm, almeno una quindicina dovrebbero starci, non è sicuramente la soluzione definitiva per archiviare telai ma perlomeno ci staranno quelli che uso più spesso. Vedo che ci rimane ancora un po’ di spazio e mi scervello fino a partorire la malsana idea di fare un cassetto….come ho già ripetuto diverse volte non sono un falegname e la mia esperienza di carpenteria si ferma a scatole e mensole…e infatti ci impiego praticamente tutta la giornata. Sembrerebbe una stronzata ma far funzionare un cassetto non è roba semplice, sopratutto se non hai dove incastrarlo, quindi ho dovuto progettarlo al millimetro il box (avendo finito il legno sottile a disposizione trovo in casa una doga di un letto vecchio che taglio per farci i lati e utilizzo uno pezzo di compensato trovato tra gli scarti per fare la base). La misura esterna del cassetto è 41,7x50cm, ma dubito che se seguirete le istruzioni avrete la stessa identica larghezza, quindi se volete seguire anche questo passaggio dovete un po’ improvvisare come ho fatto io. Finito il cassetto ho fatto le guide sempre usando avanzi di legno che mi rimanevano. Con delle L di ferro faccio due fermi, metto un po’ di gomma e il gioco è fatto….o quasi. Dopo aver dato il pregnante a tutti i nuovi pezzi di legno noto che il cassetto non entra più, probabilmente si è gonfiato un minimo…con una lima faccio una traccia dove non passa finchè tutto funziona per bene…Il lavoro di oggi non lo metterò nel progetto perché ho utilizzato pezzi trovati in casa e fondamentalmente perché non sono necessari al funzionamento della giostra. Ma perlomeno avete uno spunto su come utilizzare lo spazio sotto il tavolo.

Playlist

Restarts: Mobocracy
Rejected Youth – Not for Phonies
Small Faces – Best Of
Rudimentari Peni – Archaic
Rudimentari Peni – Death Church
Siouxsie and the Bashees – Juju

Day 4—->Today

Listelli tagliati per cornici

Listelli tagliati per cornici dei telai

Torna il sole e in mattinata dopo altri 2 giorni di pioggia e freddo di merda riesco a lavorare meglio fuori…taglio con una sega circolare tutto il legno recuperato per fare delle cornici (per farci i telai serigrafici). Tempo di dare una pulita sotto la sega mi chiama il fabbro che i pezzi sono pronti. Come sperato ha fatto un ottimo lavoro e la spesa è contenuta. 10 € a pezzo. Per una giostra completa sono 40€, che effettivamente non sono pochissimi, lì vedete voi, potete inventare una morsa anche con materiali di recupero e morsetti, che comunque non costano pochissimo, sui 3-4 € l’uno (25-30€ totali per 8 componenti). La soluzione migliore, se avete gli strumenti adatti, è quella di saldarvi da voi i pezzi e filettare il metallo per le viti che stringono il telaio. Utilizzo delle L di metallo che fungono da carrelli su cui posso slittare la testa sia in altezza che in profondità, in questo modo riuscirò a calibrare ogni volta i telai per le stampe a più colori e se voglio stampare su materiali più spessi della stoffa. Montata la prima testa mi accorgo subito di qualche errore progettuale. Immagino queste siano errori di percorso comuni a gente come me che non è ingegnere meccanico….il mio progetto prendeva in considerazioni lunghezze, non pesi e forze in gioco. Ora i braccetti sono così pesanti che le molle non li reggono. Da lì in avanti sono passati diversi giorni, ho trovato l’assetto e le molle giuste in modo che il braccio funzionasse e avesse la giusta tensione. Di molle ne esistono davvero di mille tipi e tensioni diverse. Poi ho colorato i componenti metallici con dello smalto nero, ho aggiunti le viti che stringono i telai e ho aggiunti della gommapiuma per ammortizzare i movimenti dei braccetti.

L’ultimo componente da realizzare è stato il piano di stampa. Ho usato anche qui un pezzo di legno recuperato: compensato con i lati rinforzati e lisci. Ho incollato e rinforzato con delle L di metallo delle guide nella parte di sotto. Ho fatto in modo che il piano fosse leggermente inclinato per facilitare che il telaio si appoggiasse. A questo punto il vostro tavolo serigrafico è finito!

Giostra serigrafica conclusa pronta per essere usata!!

Giostra serigrafica conclusa pronta per essere usata!!

Quindi qui di seguito tiro le somme e faccio una stima per i più tirchi di quello che andrete a spendere se vorrete seguire passo a passa questo tutorial

GIOSTRA SERIGRAFICA 4 COLORI

Listelli 90x43mm –> 2,8€/m –> usati 14 mt circa –> 39,00 €
Listelli 90x21mm 
–> 1,25€/m –> usati 3 mt –> 3,70 €
Asse Multistrato 60x120cm 
–> piano tavolo e livelli piano rotante –> 20 €
Meccaniche 
–> cernire / molle / viti / occhielli –> 15 €
Cuscinetto 
–> LazySusan bearing 15cm –> 10 €
Morse 
–> 4 morse dal fabbro più viti e bulloni –> 45 €
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132 €

NOTE: nei calcoli non ho inserito cose che si presume abbiate già o vi farete prestare come: avvitatore, seghetto alternativo, trapano, levigatrice…. Invece altre cose non le ho messe perchè sono superflue e a vostra discrezione come: pregnante, materiale per il cassetto e il porta telai, oltre che materiali di consumo come: pennelli, sparapunti, carta vetrata, colla a caldo, diluenti ecc ecc…Per ogni dubbio o chiarimento contattatemi pure.

Zanna